Brexit, le celebrity inglesi festeggiano o osteggiano il risultato
di Elisa Giudici
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Londra sceglie di uscire dall'Europa, mostrando una nazione divisa in 2 blocchi: gli europeisti e i nazionalisti. La spaccatura è presente anche tra le celebrities.

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Il Regno Unito ha deciso di togliere la sua stelletta dalla bandiera dell'Unione Europea, dando il via a un momento storico che solo qualche anno fa sembrava impossibile. Londra è fuori dall'Europa, le borse crollano a picco, David Cameron si dimette e gli europei si chiedono cosa succederà.
Nella feroce contesa dei giorni scorsi si sono schierati davvero tutti, dai politici alle persone comuni, con l'unica eccezione della regina Elisabetta II, che da anni sceglie di non esercitare il proprio diritto di voto per assicurare ai sudditi il ruolo di garante politico della democrazia inglese. Le star inglesi invece non si sono certo fatte pregare e anzi, hanno sostenuto i due fronti del leave e del remain con una gran profusione di appelli e post sui social.
Leave
Così come registrato alle urne, anche tra le stelle inglesi sono quelle di una certa età a dirsi favorevoli all'uscita. Sul fronte dell'out infatti si è fortemente battuto Michael Caine, capofila dell'uscita dall'Europa nel mondo dello spettacolo.
"Unless there’s some extremely significant changes we should get out" of Europe - @TheMichaelCaine on #Brexithttps://t.co/POdI8oewzl
— BBC Radio 4 Today (@BBCr4today) January 22, 2016
Nei giorni scorsi il protagonista di Youth di Paolo Sorrentino non si è certo risparmiato, arrivando a dichiarare che:
Il Regno Unito non può prendere gli ordini da migliaia di burocrati anonimi.
A dirsi del suo stesso parere sono anche Joan Collins e Elizabeth Hurley, mentre sul fronte calcistico due ex membri della nazionale inglese Sol Campbell e John Barnes si sono espressi per una Gran Bretagna isolata dal resto de continente.
Persino gli aristocratici di Downton Abbey sembrano persuasi a lasciare l'Europa, o almeno la pensa così il creatore della serie Julian Fellowes e lo scrittore e ispiratore della serie House Of Cards Michael Dobbs. Queste le parole dello sceneggiatore di Downton Abbey, intervistato qualche tempo fa dal Daily Mail:
Ritengo che dovremmo uscire. È una questione di filosofia, democrazia, la democrazia contro l'autoritarismo: riguarda tutte queste tematiche.
Stupisce un po' meno l'adesione dell'eccentrico patron della Formula 1 Bernie Ecclestone, autore di dichiarazioni sopra le righe quali:
Affiderei l'Unione Europea alla guida di Vladimir Putin.
REMAIN
Il fronte uscito sconfitto dal voto (ma vincente nelle grandi città, in Scozia e nell'Irlanda del Nord) raccoglie però la maggioranza dei vip. Il portabandiera è l'agente segreto di Sua Maestà, Daniel Craig, che ha postato sul suo profilo instagram questa foto:
[FOTO RIMOSSA]
Nessun uomo è un'isola. Nessuna nazione per conto suo, recita la sua maglietta, che invita il Regno a votare per rimanere nell'Unione Europea. Craig è solo uno dei tantissimi attori inglesi che si sono schierati dalla parte dell'Europa: Patrick Stewart, Benedict Cumberbatch, Helena Bonham Carter, Jude Law, Keira Knightley e tanti altri, per un elenco davvero lunghissimo.
Altra grandissima sostenitrice di un Regno Unito europeo è la scrittrice J.K. Rowling. Nei giorni scorsi aveva postato su Twitter una toccante testimonianza di come fossero stati proprio i programmi di sostegno alla povertà connessi all'Unione Europea a permetterle di sopravvivere quando era poverissima e doveva sostenere la sua famiglia. Oggi la mamma di Harry Potter è un vero e proprio fiume in piena sui social, commentando le reazioni dei due fronti e confessando che mai come ora vorrebbe poter usare la magia per cancellare questo risultato:
I don't think I've ever wanted magic more. https://t.co/gVNQ0PYIMT
— J.K. Rowling (@jk_rowling) June 24, 2016
Il fronte letterario inglese si muove quasi del tutto compatto a favore dell'Europa. Tra quanti hanno persino firmato un appello ritroviamo i nomi di scrittori noti in tutto il mondo, come Carol Ann Duffy, John le Carré, Ian McEwan e Philip Pullman.
Tra gli sportivi inglesi, il più europeista è David Beckham, che ricorda come girare l'Europa con la squadra e la nazionale gli abbia consentito di crescere come persona. L'ex calciatore avrebbe voluto che anche i giovani inglesi godessero delle stesse opportunità e aveva condiviso il suo pensiero in un lungo, personale post su Facebook:
Beckham ricorda:
Viviamo in un mondo vibrante e interconnesso dove uniti come persone siamo forti. Per i nostri figli e i loro figli dobbiamo fronteggiare i problemi del mondo insieme e non da soli. Per queste ragioni io voterò per restare.
Sulla possibilità di tornare a votare si esprime scherzosamente anche Hugh Laurie, attore inglese noto per il ruolo di Dottor House, che propone di proclamare il fronte del vincitore con una sfida al meglio delle tre:
Best of three?
— Hugh Laurie (@hughlaurie) June 24, 2016
Il conduttore televisivo e reuccio del carpoole karaoke James Corden, anche lui a favore dell'Europa, si dice profondamente dispiaciuto per le implicazioni sul futuro dei giovani, che hanno votato a grande maggioranza per l'Europa:
I can't get my head around what's happening in Britain.I'm so sorry to the youth of Britain. I fear you've been let down today x
— James Corden (@JKCorden) June 24, 2016
Il regista di Warcraft Duncan Jones ricorda come gli Scozzesi abbiano sacrificato la possibilità dell'indipendenza allo scorso referendum in nome della stabilità nazionale. Ora, portati nella tempesta economica dalla Gran Bretagna pur avendo votato in netta maggioranza per l'Europa, per il regista hanno guadagnato il diritto a un secondo referendum.
Holding their nose or fully committed, Scotland voted for stability in their referendum. Britain just undermined that. Ref2 is fair play.
— Duncan Jones (@ManMadeMoon) June 24, 2016
Più sfumata ma certo non meno amara la reazione del creatore di American Gods Neil Gaiman, uno degli scrittori più amati del Regno Unito, che si è trasferito ormai da anni negli Stati Uniti. Gaiman augura buona fortuna alla sua nazione con un tweet.
Dear UK,
— Neil Gaiman (@neilhimself) June 24, 2016
good luck.
I am afraid you are going to need it,
love
Neil.
Si profilano problemi anche per l'industria cinematografica inglese, che finanzia molti dei progetti più piccoli proprio grazie all'aiuto dei fondi europei. Il nervosismo degli investitori ha già mietuto qualche vittima.
Already hearing of money dropping out of someone's film this morning.
— Joe Stephenson (@JoeStephenson) June 24, 2016
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