Il cortometraggio per i 20 anni di StarCraft
di Andrea Guerriero
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Era il 31 marzo 1998 quando Blizzard pubblicò su PC il primo episodio di StarCraft. 20 anni dopo, ne celebra ogni singolo poligono con un imperdibile cortometraggio.

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Sono passati 20 anni da quando StarCraft fece capolino sui monitor dei nostri PC per la prima volta.
Dietro questo videogame dall'animo strategico pulsava il grande talento della californiana Blizzard, la stessa compagnia che poco prima aveva lanciato sul mercato la serie fantasy Warcraft - poi arrivata al cinema -, e che forse inconsapevolmente si preparava a cambiare per sempre il volto degli RTS con la sua produzione sci-fi.
StarCraft - e il seguito diretto del 2010 - non andava solo ad introdurre ai giocatori l'avvincente lotta per il potere tra la razza terrestre, dei Protoss e degli insettoidi mutanti Zerg, ma anche e soprattutto a gettare le basi per le competizioni professionistiche che conosciamo oggi.
Il titolo è stato un po' l'apripista degli eSport moderni, facendo da ''scheletro'' alla realtà che oggi detta moda in tutto il mondo - e che ha convinto anche il Comitato Olimpico.
Naturale allora che il colosso di Irvine voglia celebrare a dovere il 20esimo anniversario di uno dei suoi ''figli prediletti''. E lo ha fatto pubblicando per il suo vasto pubblico StarCraft è vita, un cortometraggio che ripercorre la storia del brand e che va a riunire giocatori da tutto il mondo per discutere della loro esperienza con StarCraft, dai veterani della community, che hanno contribuito a creare la scena, ai rappresentanti della nuova generazione.
Per alcuni di loro, StarCraft non è solo un semplice videogame, ma un modo di migliorarsi. Per altri, è servito a creare amicizie durature e a stabilire legami significativi all'interno delle loro comunità.
E per voi? In questi 20 anni avete mai toccato con mano - mouse e tastiera! - l'incredibile esperienza offerta da StarCraft? In caso di risposta negativa, sappiate che è disponibile dalla scorsa estate la remaster del primo, glorioso episodio.
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